Presentata la ricerca SDA Bocconi School of Management sull’impatto socio-economico di Coca-Cola in Albania
seia-main-image
Coca-Cola Bottling Shqipëria vale 3.267 mln di lek
21.313 persone dipendono dai redditi generati nel paese
  • L’impatto economico dell’azienda è pari allo 0,19% del Pil del Paese
  • 2.800 sono le risorse occupate dirette e indirette, tra uffici, stabilimento e vendite, di cui 342 dipendenti diretti e 2.458 indiretti
  • 410 i fornitori locali cui distribuisce il 20% delle risorse generate dal settore bevande
  • Salari superiori alla media con punte del 56% per gli operai e una percentuale elevata di donne in posizioni manageriali

Una realtà innovativa, in grado di generare reddito e di sostenere l’economia e l’occupazione nel Paese: secondo uno studio realizzato dal prestigioso Istituto italiano “SDA Bocconi School of Management”, questo è l’impatto di Coca-Cola in Albania, attraverso CCBS, azienda che produce, imbottiglia e sviluppa tutti i prodotti The Coca Cola Company in Albania. Nel 2019 sono state generate e distribuite risorse pari a 3.267 milioni di Lek (26,9 mln di euro), così suddivisi: 379 milioni alle famiglie, 1.537 milioni alle imprese e 1.351 mln allo Stato. Un impatto economico pari allo 0,19% del PIL albanese, grazie anche a 410 fornitori locali, ai quali vengono distribuiti il 20% delle risorse generate dal settore delle bevande.

Un risultato frutto di una scelta imprenditoriale coraggiosa, effettuata dalla famiglia italiana Busi nel 1994, con l’obiettivo di costruire un importante e duraturo percorso di sviluppo, trasformando una delle più importanti global company in un’impresa familiare pronta a dare le giuste risposte alle aspettative dei consumatori.

Una realtà che oggi spinge l’economia, in sinergia con le istituzioni, moltiplica le collaborazioni con la filiera, rappresentando un’eccellenza nel panorama nazionale. La ricerca traccia l’impatto occupazionale complessivo di Coca-Cola in Albania che, sempre nel 2019, ha generato 2.800 posti di lavoro, di cui 342 dipendenti diretti (pari al 21% degli occupati nel settore delle bevande) e 2.458 indiretti tra indipendenti, esterni e temporanei.

Ad ogni posto di lavoro dipendente diretto corrispondono circa 16 posti di lavoro totali all’interno dell’economia albanese; inoltre, se consideriamo la struttura delle famiglie (dati INSTAT 2018), dallo studio emerge che le persone che dipendono – parzialmente o totalmente – dai redditi di lavoro generati (direttamente ed indirettamente) da CCBS sono parti a circa 21.313 persone.

Per capire la portata di tali numeri, basti pensare che nel caso in cui Coca-Cola attraverso CCBS smettesse di produrre e operare direttamente in Albania, le persone in cerca di lavoro aumenterebbero del 7,7%, corrispondente a un impatto in termini di punti percentuali pari a +0.3; mentre i disoccupati aumenterebbero del 3,3%, dato corrispondente a un impatto in termini di punti percentuali del +0.4%.

Inoltre, le remunerazioni dei dipendenti diretti CCBS sono mediamente superiori rispetto a quelle dei lavoratori albanesi: in particolare, le retribuzioni degli operai sono superiori del 56%, quelli degli specialisti/sales executive del 14%, quelle dei manager/responsabili del 40%. Gli uomini rappresentano il 77,5% dei dipendenti, ma incrociando il genere con la qualifica professionale, emerge che la maggioranza dei direttori (80%) e dei responsabili di settore (55%) sono donne. In riferimento all’età degli occupati, il 45.6% dei dipendenti appartiene alla fascia 30-39 anni, seguono coloro che si collocano nella fascia 40-50 (19%), gli under 30 (21.1%) e gli over 50 (14.3%).

Una realtà che nel tempo ha ampliato la produzione e la rete territoriale, diventando player principale di un ecosistema attorno al quale gravitano tantissime Pmi locali: “Oggi, dati alla mano, possiamo dire che siamo davvero orgogliosi di aver contribuito in maniera così impattante allo sviluppo del Paese – sottolinea il presidente CCBS Luca Busi – da 27 anni lavoriamo con grande impegno e passione, continuando a investire sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. Siamo stati pionieri nel costruire un modello di business di cui ha beneficiato tutto il territorio, grazie a tantissime e diversificate azioni sul fronte green”.

Con il progetto “Green Mobility Project” CCBS ha dotato la propria forza commerciale – partendo dalle strade di Tirana, Durazzo e Kavaja – di 76 veicoli 100% elettrici, che consentono di evitare l’immissione in atmosfera di 242 tonnellate di anidrite carbonica, equivalente alla quantità assorbita in un anno da 18mila alberi. L’obiettivo è quello di potenziare la flotta commerciale sul campo fino a un totale di 193 mezzi non inquinanti in tutta l’Albania.

È poi stata introdotta sul mercato albanese un’altra grande innovazione, le bottiglie realizzate con il 100% di plastica riciclata, nei formati 0,45L e 0,9L, che rappresentano oggi ben 4.740.000 imballaggi realizzati totalmente in rPETin un anno.

Ultima grande scommessa poi, è quella relativa al “Solar Energy Photovoltaic Panels”: un investimento di 1.000.000 di euro per ricoprire l’intero stabilimento – ovvero 10.680 mq di superficie – con pannelli fotovoltaici che coprono il 62% del fabbisogno energetico annuale, con una riduzione di CO2 pari a 1.230 tonnellate l’anno. Un’operazione colossale che grazie alle fonti rinnovabili consentirà a CCBS di essere una vera e propria “eco-industry” e di supportare fattivamente l’economia circolare. “Abbiamo scommesso sulla responsabilità sociale della nostra azienda, attraverso best practices che hanno caratterizzato il nostro percorso di crescita – conclude Busi – Lo studio di Impatto Socio-Economico conferma che Coca-Cola attraverso CCBS in Albania è in grado di generare reddito e valore, sensibilizzando, stimolando e partecipando attivamente a un cambiamento positivo sistemico che coinvolge l’intera comunità”.